
In questo articolo affrontiamo il problema, sempre più diffuso in ogni stagione dell’anno, dei pidocchi.
COSA SONO I PIDOCCHI?
I pidocchi sono piccoli insetti di colore grigio-biancastro, senza ali, specie-specifici per l’uomo, che parassitano il corpo umano, alimentandosi del sangue.
Possono essere distinti in 3 diverse specie:
Pediculus humanus capitis, detto anche “pidocchio del capo”, che vive esclusivamente tra i capelli
Pediculus humanus corporis, detto “pidocchio del corpo”, che colonizza in maniera selettiva il corpo ed i nostri abiti,
Phthirus pubis, detto “pidocchio del pube”, che colonizza la regione pubica (anche se a volte può localizzarsi sulle sopracciglia, ciglia e sotto le ascelle).
In questo articolo parliamo in maniera più specifica del “pidocchio del capo”.
COME SI RICONOSCONO?
Il pidocchio adulto è visibile ad occhio nudo, si attacca principalmente alla nuca e dietro le orecchie. Grazie al suo apparato buccale riesce a perforare la cute per cibarsi di sangue umano, iniettando una tossina che origina il prurito. La cute del cuoio capelluto, per il suo habitat favorevole (calore e umidità), è ideale per la sua sopravvivenza e riproduzione.
Il pidocchio può sopravvivere per 1-2 mesi; la femmina si riproduce rapidamente e riesce a deporre dalle 5 alle 10 uova al giorno. Il pidocchio ha tre stadi evolutivi: uova (lendini), linfa e pidocchio maturo.
Le uova (lendini) vengono deposte attaccate ai capelli: sono piccole, trasparenti molto simili alla forfora; ma al contrario di questa, riescono a rimanere saldamente ancorate al capello.
Dopo 7-10 giorni nasce il giovane insetto (linfa) e dopo una settimana il pidocchio adulto è in grado di deporre le uova.
I pidocchi lontano dall’ospite riescono a sopravvivere per pochi giorni, ed essendo specie-specifici, non riescono ad infestare gli animali domestici.
COME PUO’ AVVENIRE IL CONTAGIO?
I pidocchi infestano le persone solamente per contatto diretto: essendo privi di ali, non sanno volare, ma possono nuotare (in questo modo infestando i bambini in piscina). Proprio per questo motivo, i bambini in età scolare sono facilmente esposti a questo problema. Possono essere infestati quando giocano a stretto contatto tra di loro, dormono sullo stesso cuscino o indossano capi di persone diverse.
Al contrario di molte dicerie, si possono prendere sia sui capelli puliti che su quelli sporchi: proprio per questo il grado di igiene della persona non è correlato al problema.
COME RICONOSCERLI?
Le prime punture sono asintomatiche perchè nella saliva del pidocchio è presente un componente che toglie la sensibilità. Con il passare dei giorni, si avrà un prurito intenso al cuoio capelluto, con presenza di piccoli puntini rossi e puntini bianchi (uova) difficili da togliere.
Per riconoscerli è necessario guardarli da vicino, con una luce molto forte, ripartendo i capelli in piccole sezioni, cercando sia uova che movimenti dei pidocchi, in particolar modo dietro le orecchie e sulla parte superiore del collo.
QUALI SONO LE CURE?
Ad uso topico esisitono in commercio diverse formulazioni come gel, schiume e creme. Per ogni prodotto si consiglia di leggere attentamente le istruzioni per evitare un uso scorretto, e se è possibile, ripetere il trattamento nelle settimane successive. Un buon prodotto è quello che elimina sia le uova che i pidocchi.
Tra i farmaci tradizionali troviamo :
PIRETRINE NATURALI: sono composti che si estraggono dal Piretro, ricavato dai fiori del Crisantemo. Queste sostanze uccidono il pidocchio per la sua neurotossicità al sistema nervoso del parassita.
PIRETRINE DI SINTESI: sono composti ad azione più prolungata nel tempo, con un diverso meccanismo d’azione, ma meno efficaci sulle uova. Questo tipo di farmaci può causare irritazioni ed avere diversi effetti collaterali, se l’uso viene prolungato nel tempo.
Mentre tra le cure naturali possiamo trovare alcuni oli essenziali, come timo, lavanda, origano, anice e olio di cocco che causano la morte del pidocchio per soffocamento, oltre ad avere un’attività antimicrobica e insetticida. Infine l’olio di Neem, usato dagli indiani, induce sul parassita una crisi respiratoria.
COME INTERVENIRE?
Innanzitutto è importante controllare tutta la famiglia e le persone che sono a stretto contatto con il soggetto. Si consiglia di lavare gli oggetti ed i vestiti, lenzuola e tutto ciò che è stato a contatto con il soggetto, a 60° in acqua. Inoltre porre in un sacchetto di plastica per 2 settimane, giochi e oggetti e disinfettare spazzole e pettini.
Si consiglia di evitare la condivisione di spazzole, pettini e cappelli.
Informare la scuola per precauzione.
A volte, nonostante le cure, il trattamento fallisce: questo potrebbe essere dovuto ad uso scorretto del prodotto, oppure al continuo contatto con persone infette.
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